LOCALITA’: RIMINI
INAUGURAZIONE: 1957
CHIUSURA: 2011
Questa è stata la discoteca abbandonata che più ci ha toccato nel profondo del cuore. Qui, chi scrive ha passato i venerdì notte degli anni più belli della vita, dalla metà degli anni 90 in poi.
Andare al Paradiso negli anni 90 era da “fighetti”, bella musica, bella gente, severa selezione all’ingresso. Un locale molto chic e curato nei dettagli. Il faro con il lungo fascio luminoso che dalla collina arrivava al mare lo vedevi da tutta la città. In estate era aperto il bellissimo giardino con piante e fiori e si ballava sotto ad un grande gazebo, la musica quando tirava il vento la sentivi fino a valle. E’ davvero un pugno allo stomaco vedere questa discoteca abbandonata.
Per salire nel privèe era necessario possedere una speciale tessera con un chip, riservata a pochi fortunati, ed io ero tra quelli! La passavi nel lettore, si apriva la porta di vetro e ti sentivi importante. La pista principale non era grandissima, ma sempre piena di gente, intorno divanetti e tavolini. A circondare il tutto un grande corridoio che percorreva tutto il locale, con tre bar, divanetti e un lato di vetrate dove si poteva ammirare il panorama della Riviera Romagnola illuminata. Di fianco alla pista la parte del ristorante, dalla cucina raffinata servita su piatti firmati Paradiso.
Quando nel 2016, per la prima volta dopo la chiusura ho risalito il vialetto che portava al grande parcheggio, e mi sono trovata davanti a quella porta bianca di pelle imbottita, ho avuto un attimo di esitazione, il respiro si è fermato, non sapevo cosa avrei trovato lì dietro, poi ho spalancato la porta e mi si è gelato il sangue, gli occhi sono diventati lucidi. Non era più il mio Paradiso, era ridotto un disastro. È stato difficile ripercorrere ogni suo angolo e fotografarlo in quello stato pietoso.
Da quando è discoteca abbandonata, ci sono ritornata dieci volte, l’ho vista negli anni sempre più devastata.
La sua storia ha coperto oltre mezzo secolo. Correva l’anno 1957 quando la proprietaria di una splendida villa sulle colline di Rimini, la signora Tina Mirti Fabbri, ebbe l’intuizione di aprire un dancing e ristorante approfittando della splendida vista sulla città. Il successo fu immediato e travolgente e per oltre un decennio fu il locale per eccellenza di Rimini.
Nel 1970 il figlio di Tina, Gianni Fabbri, assume la direzione del locale e decide di dare una impronta completamente diversa al locale trasformandolo in discoteca. Non per seguire le nuove mode del tempo, quanto piuttosto per diventarne l’artefice, lanciando nuove tendenze. Si narra ad esempio che fu proprio qui che nacque la figura della “cubista” moderna, quando Gianni Fabbri ebbe l’intuizione di assumere alcune “ragazze immagine” con il compito di ravvivare la serata, e in qualche modo invitare i clienti a buttarsi in pista. Le chiamò “Go-Go Girls”.
Ancora una volta il successo fu travolgente fino a scavallare il nuovo millennio. Nei trent’ anni successivi, la clientela è principalmente composta da un pubblico adulto e benestante, meta di tanti personaggi del Jet-set, dal principe Alberto di Monaco, Versace, Grace Jones, Gaultier, Fiorello e Jovanotti, senza dimenticare gli uomini più potenti della politica di allora, come Bettino Craxi e Gianni de Michelis così come tanti sportivi e imprenditori. Nessuno voleva mancare al “Paradiso”.
Con l’inizio del nuovo millennio, nel 2001, Gianni Fabbri cede la gestione del locale ai fratelli Buffagni, già gestori della “Villa delle Rose” e del Peter Pan. Ai giornalisti, che chiesero il perché di una tale scelta rispose: “I tempi cambiano in fretta e io sono rimasto un uomo della Prima Repubblica”. Forse aveva già intuito che il mondo delle discoteche aveva ormai intrapreso il viale del tramonto.
La gestione Buffagni comunque fu inizialmente un successo. Per i cinque anni successivi il Paradiso è ancora sulla cresta dell’onda, riuscendo a coinvolgere anche il pubblico più giovane, quando nel 2006 una battaglia legale circa la proprietà della struttura ne decretò una prima chiusura.
Solamente un anno dopo, una cordata di imprenditori capitanati da Luca de Simone e Alessandro Volta, rileva il locale e lo riapre in pompa magna il 20 ottobre 2007, dopo un profondo restyling e l’obiettivo dichiarato di riportare il locale nell’olimpo dei club italiani.
Fu un ultimo periodo di successo anche se solo parziale per il locale, che cedono la spugna dopo poco più di tre anni. Segue un ultimo tentativo da parte deli proprietari de L’altro Mondo Studios, ma i risultati furono scarsi e il paradiso chiuse definitivamente i battenti nel 2011.
Dopo diverse aste andate deserte, nell’ ottobre 2018 la struttura viene acquistata all’asta e la nuova proprietà, dopo aver dichiarato l’intenzione di trasformarla in un hotel di lusso, sembra iniziare i lavori nel 2019 ma si sono interrotti dopo averla ripulita dalle erbacce e dai detriti e ad oggi è ancora li, in stato di abbandono.