Ci hanno fatto innamorare. Ci hanno fatto litigare. Ci hanno fatto sballare.
IL PROGETTO
Dusty Dancing è un progetto nato da un’idea di Elsa Mancini (Rimini, 1979) e Simone Nanetti (Bologna, 1975)
Rappresenta un viaggio nel silenzio delle cattedrali del divertimento ormai quiete: le discoteche abbandonate d’Italia. Luoghi che un tempo vibravano di luci, suoni e adolescenti in cerca di libertà, oggi giacciono come memorie sbiadite, danzando nell’ombra del tempo. Il nostro scopo? Custodire e raccontare quel patrimonio emotivo, costruendo un archivio digitale che funzioni come capsula del tempo, ultima traccia di un’epoca perduta quando la musica era reale, le luci accecanti e i cellulari ancora non esistevano → una testimonianza live‑analogica e nostalgica.
Chi Siamo Noi
Siamo un gruppo affiatato di fotografi, tra amatori e professionisti, sandali sporchi di polvere divenuta luce, con un amore viscerale per l’Urbex e per le discoteche abbandonate, simboli crepuscolari di un tempo scintillante e inarrestabile. Con gli anni abbiamo imparato a sentire il ritmo sotto lo strato di muffa e cemento, restituendo alle mura e ai banconi abbandonati le vibrazioni perdute del ballo e del suono.
I NOSTRI AUTORI
Simone Nanetti, dalla curiosità per la fotografia (dal 2005) alla vera ossessione per gli spazi abbandonati (dal 2010), Simone restaura con la mente ciò che il tempo ha consumato.
Elsa Mancini: compagna d’avventura e occhio poetico, con Simone percorre l’Italia intera da oltre dieci anni, alla ricerca delle rovine del divertimento, per immortalare luoghi un tempo vivi e oggi inglobati dal silenzio.
LA NOSTRA VISION
Ogni immagine è un rituale, ogni storia un monito: le nostre fotografie sono pagine di un diario visivo, capaci di restituire l’anima delle discoteche abbandonate. Attraverso esposizioni pubbliche come “Dusty Dancing – Images from silence”, ma anche con articoli e reportage approfonditi, proponiamo una riflessione poetica sulla memoria collettiva, sul tempo che consuma e sul potenziale recupero di queste architetture del divertimento.
PERCHÈ LO FACCIAMO
Perché quelle piste da ballo spente parlano di epoche più luminose e di generazioni che cercavano connessione e ritmo. Il nostro obiettivo è far riecheggiare ancora quel suono lontano, sensibilizzare sul degrado e sollo spreco di suolo e, perché no, sognare la rinascita—che possa avvenire anche con la stessa funzione originaria: quella del ballo, della musica, della leggerezza.
CONTATTI
Vuoi collaborare? Contribuire con storie, fotografie, segnalazioni di luoghi dimenticati? Scrivici a redazione@dustydancing.com.
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