LOCALITA’: MONFALCONE
INAUGURAZIONE: 1984
CHIUSURA: 2000
La discoteca Hippodrome non era solo una normale discoteca. Attraversarne la soglia era come entrare in un varco spazio-temporale, dove le differenze di classe, estrazione sociale dsi annullavano completamente. Dove migliaia di ragazzi e ragazze ogni settimana si recavano come in pellegrinaggio da Trieste e dall’intera regione.
GLI ANNI DEL VALENTINIS
Inaugurata nel 1984 con il nome di “Valentinis”, era davvero imponente: misurava circa 5000 metri quadrati. Poco dopo, cambiò nome in Hippodrome, nome ottenuto su licenza del noto locale londinese. È con questo nome che all’apice del successo staccava 13mila biglietti a settimana, suddivisi tra le varie serate. Ma stranamente il giorno di maggior successo era la domenica pomeriggio, quando venivano venduti cinquemila tagliandi.
HIPPODROME: LA CONSACRAZIONE E GLI ANNI ’90
Nei primi anni ’90, persino le ferrovie dello stato dovettero organizzare treni speciali da Trieste, due ogni domenica, per consentire ai giovani triestini di raggiungere Monfalcone.
C’è una curiosità che vale la pena raccontare. In quel periodo le ragazze, sia che fosse sabato sera, sia che fosse domenica pomeriggio, uscivano di casa per andare in discoteca vestite piuttosto casual. Magari un jeans e una maglietta, e con lo zainetto Mandarina Duck di ordinanza, sempre in spalla. Salvo poi, appena entrate in discoteca, precipitarsi in bagno per cambiarsi e indossare il vestitino speciale che conservavano nello zaino, lontano dagli occhi indiscreti di mamme e papà un po’ troppo gelosi, salvo poi cambiarsi di nuovo un attimo prima di uscire e tornare a casa.
La discoteca Hippodrome non solo non faceva eccezione, ma a causa dell’enorme affluenza di pubblico dovette dedicare una parte del seminterrato a spogliatoio femminile, dove un piccolo esercito di buttafuori era costantemente impegnato ad impedire l’ingresso a ragazzini un po’ troppo preda di tempeste ormonali.
19 DICEMBRE 1993: IL CONCERTO DEGLI 883
Date le dimensioni, il locale era anche l’ideale per organizzare concerti e maxi-eventi. Uno di questi fu il concerto degli 883, il 19 dicembre 1993, quando si presentarono non meno di 7500 persone. E non tutti riuscirono ad entrare. Fu forse l’evento che in assoluto richiamò un numero maggiore di avventori. Negli anni successivi iniziò un lento ma progressivo tramonto. Riesce a malapena a festeggiare il nuovo millennio con il nome di BeFore per poi chiudere definitivamente nell’anno 2000.
Da quel momento, e fino alla demolizione definitiva nel 2016, è un susseguirsi di occupazioni abusive da parte di senzatetto e sbandati, sgombero e messa in sicurezza, fino alla successiva occupazione.
Al suo posto ora sorge l’ennesimo anonimo supermercato.
Un ringraziamento speciale va agli amici di “Trieste Abbandonata”, noto team di fotografi ed esploratori Friulani, che ci hanno gentilmente messo a disposizione le loro fotografie e un riassunto dell’epopea di questa maxi-discoteca sulla quale si basa questo nostro racconto.
E’ possibile seguirli sulle loro pagine social e sul loro sito web
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