LOCALITA’: RICCIONE
INAUGURAZIONE: 1946
CHIUSURA: MAGGIO 2005
E’ nel bellissimo giardino della villa di proprietà della Signora Marianna Ceccarini, , che poi lei donò proprio per annetterlo alla balera, con entrata dal viale omonimo di Riccione che nasce nel 1946 un piccolo dancing, dall’arredamento spartano ed economico, che venne chiamato Paradiso.
Tranne la pista da ballo, tutto il resto del giardino era coperto da ghiaia, gli alberi tagliati ad altezza appropriata vennero usati come tavoli, oltre alle luci l’atmosfera era data dalla vista delle stelle.
La posizione centralissima e la gentilezza dei gestori fecero decollare il locale molto velocemente. L’anno dopo il parroco, sostenendo che il nome “paradiso” non fosse appropriato per un locale da ballo, chiese di cambiare il nome, e così, i proprietari, decisero di accontentarlo cambiando il nome in Vallechiara, in omaggio al film “Serenata a Vallechiara” molto famoso a quel tempo.
Nel corso degli anni seguenti vennero apportate migliorie in modo da rendere l’arredamento più accogliente e raffinato. Fu un successo. In breve tempo divento meta di tanti giovani della Riviera.
Gli anni del suo massimo splendore furono quelli tra la fine degli anni 50 e tutti gli anni 60, dove tra gli artisti di grande calibro che si esibirono vanno certamente nominati Nilla Pizzi, Milva, Mia Martini, Rita Pavone, Massimo Ranieri e tantissimi altri.
Erano gli anni del boom di tutti i locali da ballo e il Vallechiara godeva anche di una bellissima posizione, ci si arrivava in auto ma anche a piedi passeggiando elegantemente in abito da sera lungo il viale. Un periodo di grande successo, con artisti famosi, sfilate e presentatori del calibro di Gigi Sabani, il tutto ballando sotto al cielo stellato.
Ma i tempi cambiano e anche le mode, così nel 1973 con il cambio di gestione, che passa da Spadini a Galanti e Masini, avviene anche la trasformazione; una parte del giardino diventa discoteca, composta da un grande ingresso e due sale da ballo.
Per rimanere a passo con i tempi decide, nel 1989 di cambiare nuovamente il nome in “Dalì by Vallechiara”: il nome Vallechiara era talmente identificativo del locale che non si poteva eliminarlo definitivamente e quindi rimase ad accompagnare il nuovo nome Dalì. Tuttavia non ebbe molta fortuna e pochi anni dopo, con l’avvento del latino americano cambiò nuovamente il nome in “Vallechiara Moxie”.
Ricordo che nel 1996 fino al 2000 frequentavo il locale, soprattutto nella pista piccola perché ballavo latino ed già portava questo nome, che lo accompagnò fino alla chiusura. Il locale era sempre pieno, molto bello e raffinato. Ricordo che intorno alla pista centrale non c’erano i soliti divanetti, ma tavolini e sedie perché prima dell’inizio delle danze si cenava, ed ospitava spesso spettacoli come il mai dimenticato “Costipanzo Show” ideato e condotto da Duilio Pizzocchi e Giuseppe Giacobazzi, che troveremo parecchi anni dopo niente meno che alla trasmissione TV “Zelig”.
Negli ultimi anni di vita di questa bellissima discoteca, con tutti i locali in piena crisi, provarono a riciclarsi con diversi nomi e proposte, come Gold Play (estate 2000), Kalibar (inverno 2001), Picasso (estate 2002).. ricordo bene che in questo periodo il locale non veniva usato come discoteca, ma l’offerta era di una prima serata con un lungo aperitivo, musica e ballo, ma non essendoci mai piu andata non ho ricordi in prima persona da riportare, tranne che era frequentata dai “Fighetti” del periodo. Ultimo tentativo prima della chiusura definitiva fu con il nome “Grancaribe” (inverno 2004/2005) e la chiusura definitiva risale a maggio 2005.
Nel corso degli anni si è cercato qualcuno che volesse riportare allo splendore il locale, per non lasciare morire un simbolo così significativo per Riccione, ma nessuno si è fatto avanti, tranne, nel 2019, la proposta di demolire e riqualificare la zona. Al momento è ancora lì, in stato di abbandono e ben sigillato.
Posso aggiungere che l’esplorazione è stata davvero di grande impatto emotivo avendola vissuta parecchio, ripercorrere quelle sale, quei corridoi, rivedere me, ballare in quei punti del locale 20 anni prima, sono emozioni forti davvero, ma quello che ho trovato, oltre alla devastazione, non era certo il locale che avevo lasciato nei primi anni 2000. L’arredamento nel corso degli anni è stato cambiato davvero tanto, ho trovato tutto quel zebrato e specchi, a mio parere molto “volgari”; la raffinatezza che c’era, degna di un locale nel centro di Riccione era finita insieme ai suoi anni di massimo splendore: l’unica cosa rimasta pressoché uguale è il corridoio d’entrata dove da un lato cerano le casse e dall’altro le vetrate che davano sul meraviglioso giardino. Lì in quel punto apparentemente insignificante, che ho accuratamente fotografato, avevo il cuore in gola e ho rivissuto per un attimo momenti magici rimasti nei miei ricordi e nel mio cuore.