Cinquanta.

Quando abbiamo inaugurato il nostro sito dedicato alle discoteche abbandonate, circa un anno fa, non sapevamo bene se potesse avere successo, e nemmeno se avessimo avuto sufficiente costanza. Poi ci siete voi, nostri fedeli lettori, che con i vostri messaggi ci avete trasmesso l’entusiasmo per proseguire in questa avventura.

Questo nostro viaggio, in realtà è cominciato molto tempo prima. È da ormai quasi quindici anni che giriamo l’Italia per fotografare e denunciare il degrado e l’abbandono, ma le discoteche e i dancing abbandonati hanno quel fascino in più, forse perché riaccendono in noi i ricordi dei nostri anni migliori, quando da adolescenti si cominciava ad assaporare un pizzico di libertà che si andava regolarmente a spendere nelle discoteche del centro, aperte anche il pomeriggio, di sabato o di domenica, o forse perché ci fa ancor più arrabbiare vedere cosi malridotti e alla deriva locali invece pensati per vivere ore in allegria e in spensieratezza.

Non dobbiamo dimenticare però che accanto alle, relativamente poche, discoteche rese famose da DJ internazionali e dalle radio, la penisola era costellata di tanti piccoli locali, discoteche, dancing, balere di cui talvolta a noi non è giunto nemmeno il nome.

Ecco, vogliamo dedicare questo traguardo, e questo articolo, a tutti questi locali, talvolta solo estivi, su cui non potremo mai scrivere un articolo dedicato semplicemente perché non siamo riusciti a ottenere abbastanza materiale per ricostruirne la storia, ma vogliamo ugualmente mostrarvene alcune.

È il caso, ad esempio, di una villa d’epoca a Faenza, nei cui sotterranei ospitava quello che ancora non sappiamo se essere discoteca o night club. Forse più il secondo, ma non lo sapremo mai: non siamo riusciti nemmeno a risalire al nome, non un documento, non un flyer, nulla. rimane questa piccola sala da ballo, con una console, una seconda stanza con un bancone bar.

Sempre per rimanere in Emilia, alle porte di Bologna, e precisamente a San Lazzaro di Savena, d’estate si poteva ballare sotto le stelle al “Life”, precedentemente conosciuto anche come “Single” che fino a una decina di anni fa faceva il tutto esaurito ogni sera e oggi non ne rimane alcuna traccia, se si esclude l’impronta a terra della pavimentazione in cemento.

Lungo la statale 65 della Futa poco prima di Loiano sorgeva “Le piscine”, una struttura polifunzionale che includeva, oltre alla vasca olimpionica, un ristorante, un bar, una balera e una piccola discoteca. oggi è un altro dancing abbandonato

Nel modenese, a Vignola, abbiamo scovato il “Crazy Park”, una tensiostruttura usata soprattutto d’estate, dove si organizzavano sia serate danzanti sia concerti e altri spettacoli

Salendo più verso nord, a Salice Terme, sulle rive del torrente Staffora è possibile trovare i resti di quello che era chiamato “Bay Bar”, un posto dove trascorrere e calde sere d’estate alla ricerca di un po’ di refrigerio, un drink e quattro salti in pista.

Di locali come questi era piena l’Italia, magari duravano solamente una stagione, altri hanno lavorato diversi anni. Perché c’è stato un periodo, complice anche le normative sicuramente più permissive di oggi, dove ovunque ci fosse un po’ di spazio vi era anche un imprenditore che lo trasformava in un locale da ballo, certo di rientrare in brevissimo tempo delle spese. Andava bene qualsiasi posto, da un campo incolto a uno scantinato, un ristorante con una grande sala da pranzo. Ci è persino capitato di scoprire una discoteca ricavata dalla hall di un hotel, e per mantenere attiva anche l’attività di affittacamere venne realizzato un ascensore esterno per permettere ai clienti dell’albergo di raggiungere la nuova hall, traslocata al primo piano. Ma questa, come si dice, è un’altra storia, che vi racconteremo prossimamente con un articolo dedicato.

Nel mentre preparatevi perché stiamo preparando una piccola sorpresa, per giocare tutti insieme nel mese di agosto.

Nell’attesa, grazie ancora a tutti voi, che continuate a seguirci così fedelmente.

Lo redazione di DustyDancing.